Un matrimonio inglese

Nei primi anni del ‘900, uno degli scambi più frequenti tra le due sponde dell’Atlantico è quello tra titoli nobiliari e grandi patrimoni. Come quello che è riuscito a fare Sir Nigel Anstruthers, un nobiluomo inglese ridotto in miseria, che ha sposato la newyorkese Rosalie Vanderpoel, figlia di un milionario. Ma, sotto l’apparenza elegante, sir Nigel è un uomo spregevole e, una volta tornato in Inghilterra con la moglie, obbliga la donna a interrompere i rapporti con la famiglia. Toccherà alla sorella di Rosalie, Bettina, molti anni dopo, scoprire cosa ne è stato davvero di lei, ma non sarà affatto semplice…

Molte persone si limitano a esistere, sono tenute in vita da altri, o continuano a vegetare perché l’incessante atto di funzioni normali non permette loro di far altro. Bettina Vanderpoel aveva vissuto in modo intenso, e sin dall’inizio all’interno di un’atmosfera d’azione che si era creata da sé. Per lei era impossibile appartenere all’orda dei meri spettatori. Il suo battito era troppo forte, il suo sangue scorreva troppo in fretta per consentire inazione della mente o del corpo.

Un travolgente ritratto di signora.

Irene Bignardi, la Repubblica

Una piacevole sorpresa questo romanzo di Burnett, soprattutto per chi la ricorda confinata nel genere narrativa per ragazzi, seppure con titoli memorabili.

Maristella Lippolis, Leggendaria

Nei primi anni del ‘900, uno degli scambi più frequenti tra le due sponde dell’Atlantico è quello tra titoli nobiliari e grandi patrimoni. Come quello che è riuscito a fare Sir Nigel Anstruthers, un nobiluomo inglese ridotto in miseria, che ha sposato la newyorkese Rosalie Vanderpoel, figlia di un milionario. Ma, sotto l’apparenza elegante, sir Nigel è un uomo spregevole e, una volta tornato in Inghilterra con la moglie, obbliga la donna a interrompere i rapporti con la famiglia. Toccherà alla sorella di Rosalie, Bettina, molti anni dopo, scoprire cosa ne è stato davvero di lei, ma non sarà affatto semplice…

Molte persone si limitano a esistere, sono tenute in vita da altri, o continuano a vegetare perché l’incessante atto di funzioni normali non permette loro di far altro. Bettina Vanderpoel aveva vissuto in modo intenso, e sin dall’inizio all’interno di un’atmosfera d’azione che si era creata da sé. Per lei era impossibile appartenere all’orda dei meri spettatori. Il suo battito era troppo forte, il suo sangue scorreva troppo in fretta per consentire inazione della mente o del corpo.

Un travolgente ritratto di signora.

Irene Bignardi, la Repubblica

Una piacevole sorpresa questo romanzo di Burnett, soprattutto per chi la ricorda confinata nel genere narrativa per ragazzi, seppure con titoli memorabili.

Maristella Lippolis, Leggendaria