
M.B. – Il dandy della Reggenza
L’indice dei libri del mese, febbraio 2014
Prosegue la riscoperta, da parte di Astoria, dei romanzi più brillanti di Georgette Heyer (1902-1974), deliziosa e infaticabile artigiana molto British del “rosa” e del thriller. Nel 1935 Heyer, che ha esordito giovanissima con una vicenda melodrammatica di banditi mascherati, La falena nera, si inoltra in un nuovo filone: quello dei Regency romances, che offriranno alle sue lettrici trame movimentate dal funzionamento perfetto e azzeccatissime osservazioni psicologiche sullo sfondo dell’Inghilterra del primo Ottocento. Il modello è naturalmente Jane Austen, il cui pubblico non accenna a decrescere con il passare degli anni. Rispetto alla moda recente (un po’ pigramente postmoderna) di dare al lettore l’illusione di assistere a nuove avventure dei personaggi stessi di Austen, fedelmente citati con i loro nomi e situati sullo sfondo dei luoghi canonici delle loro prime apparizioni, Heyer segue una strategia diversa. Mutua da Austen il tipo d’intreccio, sempre incentrato sul matrimonio, contaminandolo un po’ con il ritmo delle avventure di cappa e spada; dosa, sempre secondo la ricetta austeniana, humour, psicologia e un pizzico di satira; aggiunge, con garbo e senza pedanteria, un gran numero di informazioni storiche, necessarie a lettori che vivono in un’epoca ormai lontana da quella della storia narrata. Ma i personaggi sono del tutto nuovi, e rispetto agli archetipi ottocenteschi offrono una serie di variazioni perfettamente calibrate, in cui il piacere di un’invenzione apparentemente inesauribile si intreccia a quello rassicurante della ripetizione. È da questo equilibrio delicatissimo che la narrativa di genere trae tutta la sua magia; Georgette Heyer ne è una maestra d’alto livello, e la sua traduttrice storica, Anna Luisa Zazo, sa renderne lo stile con tutta la necessaria leggerezza.