
Maddalena Dalli – Donne in scena, tra fascino e miseria, nell’Inghilterra del tardo Ottocento
Economia Italiana, 15 febbraio 2016
La casa editrice milanese Astoria ha dato alle stampe un inedito dell’autrice di bestseller internazionali come Il giardino segreto, Il piccolo Lord e La piccola principessa, ovvero l’inglese Frances Hodgson Burnett, che descrive con fascino e crudezza la condizione delle donne nell’Inghilterra classista del tardo Ottocento, rivolgendosi, in questo caso, non ai ragazzi ma agli adulti, proiettando cioè le sue idee d’avanguardia – un’eresia per quei tempi – sui diritti femminili.
Stiamo parlando de L’imprevedibile destino di Emily Fox-Seton (pagg. 276, euro 17,00, traduzione di Alessandra Ribolini), una chicca del 1901 tutta da leggere, sia per le tematiche trattate che per la qualità della scrittura. A fronte di una doppia storia (Formazione di una marchesa la prima, I metodi di lady Walderhurst la seconda) già approdata sugli schermi televisivi inglesi (nel 2012) e americani (nel 2014) sotto il titolo The Making of a Lady.
Per la cronaca, questa grande scrittrice e commediografa, nata in un sobborgo di Manchester il 24 novembre 1849, era emigrata negli Stati Uniti dopo la morte del padre nel 1864, trovandosi ben presto nei guai per le mancate promesse di uno zio materno. Successe infatti che, rimasta orfana anche della madre, la diciottenne Frances dovette rimboccarsi le maniche per tirare avanti. E lo fece iniziando a scrivere – a scuola autori come Charles Dickens e Walter Scott l’avevano catturata con la loro disamina del sociale nell’ambito delle classi più povere – una storia subito pubblicata nel Godey’s Lady’s Book. Storia che, come le successive, sposava – a fronte di un talento precoce – la dura condizione dei lavoratori in abbinata a sventagliate di romanticismo.
A 24 anni Frances si sposò con il dottor Swan M. Burnett, dal quale mutuò il cognome. Prolifica scrittrice, nel 1886 diede alle stampe Il piccolo Lord, un libro pensato per i bambini che suscitò grande interesse anche nelle madri, tanto da vendere mezzo milione di copie, una enormità per quei tempi. Un romanzo che si sarebbe portato al seguito un processo in Inghilterra relativo ai diritti d’autore, un precedente peraltro inserito nel 1911 nella legge britannica sul copyright.
Di fatto una donna battagliera Frances Hodgson Burnett, pronta a rompere le convenzioni dell’epoca: ad esempio divorziando dal marito, per poi risposarsi con Stephen Townsend, di dieci anni più giovane. Il quale, in qualità di suo business-manager, sperava soltanto di ricavare soldi e notorietà dallo status della consorte. A titolo di curiosità, il matrimonio venne celebrato a Genova, seguito da un romantico viaggio di nozze a Pegli sotto la pioggia. Ma evidentemente il detto “nozze bagnate, nozze fortunate” non le portò bene. In effetti il fallimento arrivò meno di due anni dopo, suggellato da un nuovo divorzio.
Che altro? Dopo la scomparsa del suo primo figlio Lionel, nel 1890, Frances si avvicinò a una forma di spiritualismo che apparentemente fu di conforto al suo dolore. Lei che sarebbe morta il 29 ottobre 1924 a Plandome (New York) e venne sepolta vicino al figlio Vivian, con l’effigie di Lionel a grandezza naturale situata ai suoi piedi.
Ma veniamo al dunque. L’imprevedibile destino di Emily Fox-Seton, come accennato, è composto da due parti: la prima, “Formazione di una marchesa”, appartiene alla tradizione di Cenerentola, mentre la seconda, intitolata “I metodi di lady Walderhurst”, si propone alla stregua di un lavoro passionale e melodrammatico. Con una protagonista che, a 34 anni, si offre ancora al lettore nel segno dell’innocenza, ma non certo dell’ignoranza, ben rendendosi conto delle trappole e dei pericoli del mondo in cui vive. Un mondo popolato da famiglie decadute (anche per lei il destino è stato crudele, tanto da costringerla ad abitare in una misera stanzetta), che sopravvivono all’insegna dell’apparenza e non della sostanza, magari facendo la fame pur di pagare l’affitto; un mondo dove «accettare la protezione di un uomo può condurre all’ostracismo sociale e al disastro personale».
D’altra parte lei la conosce bene la differenza con le ricche ragazze che frequentano i salotti che contano. Alle quali, a parte i soldi, non ha comunque nulla da invidiare: è infatti bella, prosperosa e anche di buona famiglia. Appunto per questo riceve gli inviti alle cene e alle feste vip (mettiamola così), nel corso delle quali incontrerà il suo principe azzurro, il corteggiato marchese di Walderhurst. Tuttavia il suo imprevedibile destino avrà poco da spartire con una fiaba a lieto fine…
Insomma, una trama speciale nella quale l’autrice travasa parte delle sue traversie, costretta com’era a trasformarsi, sono parole sue, in una macchina per scrivere al fine di riuscire a mantenere, con i proventi dei suoi libri, la famiglia (e anche gli sfaccendati mariti). Lei che, provata dagli sforzi, rimase vittima di numerose depressioni e crolli psichici. Ma che – nonostante tutto – non si sarebbe mai fermata, spostandosi in continuazione dall’Europa agli Stati Uniti, la sua seconda patria. Scrivendo e ancora scrivendo…