
Emilia Grossi – Dal diario di una signora di New York di Dorothy Parker
Io Donna, 2 febbraio 2015
Da New York a Detroit, ovvero come chiudere una storia d’amore al telefono, La signora della lampada, in altre parole come massacrare un’amica in nome della verità, e poi quanto Un cuore tenero può essere distante, indifferente e crudele. Sono tre degli undici introvabili racconti brevi di questa illuminante “antologia del genere femminile” firmata da Dorothy Parker. La scrittrice e giornalista americana, famosa firma del New Yorker – donna di acuta intelligenza, ironia e sarcasmo – fotografa con sguardo impietoso l’ipocrisia, le sciocche convenzioni sociali, il perbenismo, la vita superficiale della borghesia americana negli anni tra le due guerre (la Parker è scomparsa nel 1967). Quello che colpisce rileggendo a più di mezzo secolo di distanza questi racconti – a parte le indiscutibili qualità letterarie – è che in una società ipertecnologica e avanzata come la nostra, in fondo, certi comportamenti non sono tanto cambiati.
Illuminante