L'incidente

Sono passati molti anni dall’incidente. Alfred, allora soltanto dodicenne, non ha colpe se non quella di essere stato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma qualcuno molto importante per lui è morto davanti ai suoi occhi, e il ricordo lo tiene prigioniero, tanto da spingerlo a lasciare Boston e a cambiare nome per cercare di sfuggirgli. Tuttavia del passato raramente ci si può liberare e, suo malgrado, anni dopo, Alfred si ritrova nella sua città natale, a fare i conti con fantasmi, rimorsi, ferite. C’è però un solitario, intenso raggio di sole nell’oscurità: prigioniera anche lei, in un matrimonio segnato dall’infedeltà del marito, Penelope riconosce subito in Alfred uno spirito affine e tra i due sboccia un’amicizia fortissima e intima, tanto che Alfred finisce per raccontarle dell’incidente che lo ha segnato… ignaro che quella rivelazione è destinata a sconvolgere ancora una volta la sua vita. Con uno stile incisivo e di rara intensità emotiva, Emmanuelle de Villepin intesse un racconto di colpa e di redenzione, ritmato dall’imprevedibilità del destino, e ci accompagna in un viaggio all’interno delle nostre contraddizioni, rivelandoci come talvolta la salvezza si nasconda proprio nei legami più inaspettati.

“Quando penso a lui, mi sembra di dovergli una spiegazione. Troppe cose sono rimaste irrisolte dopo l'incidente.”
“Lo chiami ‘l'incidente'?”
“Ebbene sì. Tu come lo chiami?”
“Io lo chiamo omicidio.”

Sono passati molti anni dall’incidente. Alfred, allora soltanto dodicenne, non ha colpe se non quella di essere stato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma qualcuno molto importante per lui è morto davanti ai suoi occhi, e il ricordo lo tiene prigioniero, tanto da spingerlo a lasciare Boston e a cambiare nome per cercare di sfuggirgli. Tuttavia del passato raramente ci si può liberare e, suo malgrado, anni dopo, Alfred si ritrova nella sua città natale, a fare i conti con fantasmi, rimorsi, ferite. C’è però un solitario, intenso raggio di sole nell’oscurità: prigioniera anche lei, in un matrimonio segnato dall’infedeltà del marito, Penelope riconosce subito in Alfred uno spirito affine e tra i due sboccia un’amicizia fortissima e intima, tanto che Alfred finisce per raccontarle dell’incidente che lo ha segnato… ignaro che quella rivelazione è destinata a sconvolgere ancora una volta la sua vita. Con uno stile incisivo e di rara intensità emotiva, Emmanuelle de Villepin intesse un racconto di colpa e di redenzione, ritmato dall’imprevedibilità del destino, e ci accompagna in un viaggio all’interno delle nostre contraddizioni, rivelandoci come talvolta la salvezza si nasconda proprio nei legami più inaspettati.

“Quando penso a lui, mi sembra di dovergli una spiegazione. Troppe cose sono rimaste irrisolte dopo l'incidente.”<br/>“Lo chiami ‘l'incidente'?”<br/>“Ebbene sì. Tu come lo chiami?”<br/>“Io lo chiamo omicidio.”