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Ago
Alessandro Litta Modignani – Si può tornare indietro Il Foglio, 30 agosto 2016 Dopo una lunga esperienza nella narrativa straniera (Longanesi, Feltrinelli, Il Saggiatore) Monica Randi ha dato vita nel 2010 ad Astoria, edizioni di letteratura prevalentemente femminile, caratterizzata da una lucida copertina color rosso ciliegia. Fra le novità ...24
Lug
Cristina Taglietti – Le amiche ritrovate nella Trieste liberata la lettura, 24 luglio 2016 Si può tornare indietro? Si può, a volte, a patto di avere la consapevolezza che niente sarà come prima. Non prevede il punto di domanda il titolo del romanzo di Ada Murolo, pubblicato da astoria. ...18
Giu
Chiara Gamberale – Note a margine dell’Oroscopo dal 18 al 24 giugno 2016 Io Donna, 18 giugno 2016 È una voce nuova perché antica, antica perché nuova, quella cui vi affido questa settimana. È quella di Ada Murolo e del suo ultimo, bel romanzo, Si può tornare indietro (astoria)… ...15
Mag
Donna e donna, e le loro ferite La lettura, 15 maggio 2016 Quando due donne si incontrano e si riconoscono «a pelle», di mezzo c’è sempre non un uomo, ma una storia. Nel caso di Si può tornare indietro (Astoria, pp. 216, € 16) di Ada Murolo, la «S» è maiuscola: ...13
Mag
Arianna Boria – Due amiche riunite nel giorno in cui Trieste riabbracciò l’Italia il Piccolo, 13 maggio 2016 Vite di donne si incrociano in quel 4 novembre 1954, quando Trieste festeggia con la parata delle forze armate il ritorno all’Italia. In piazza Grande, tra le migliaia di persone… Vite ...14
Mar
Maddalena Dalli – Si può tornare indietro. Ma a quale prezzo? Economia Italiana, 27 giugno 2016 È un vero peccato che una penna spigliata, giovanile e intrigante come quella della calabrese Ada Murolo (è infatti nata a Palizzi, in provincia di Reggio Calabria, nel 1949, anche se, dopo aver ... -
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Si può tornare indietro Ada Murolo
Due donne, l’una distrutta dalla Storia, l’altra ammaccata dalla Vita. Una grande folla a festeggiare il ritorno di Trieste all’Italia e il caso fa sì che le due donne si trovino nello stesso posto nello stesso momento. Si riconosceranno? Riusciranno a ritrovare se stesse e l’altra?
Il 4 novembre 1954 Trieste festeggia l’annessione all’Italia e tutta la città confluisce in piazza Grande. Arriva Berta, donna giovane ma segnata da una relazione andata male. Lei, ragazza di città, non è riuscita a inserirsi nel mondo contadino romagnolo e a trovare un modo per comunicare con il marito. E dopo dieci anni di matrimonio è da poco tornata a Trieste con le figlie. Arriva Alina, vecchia compagna di scuola di Berta. Di cognome fa Rosenholz e nei lager ha perso tutta la famiglia, e anche se stessa. Rimpatriata a Trieste, non riesce a ricordare nulla di sé e l’unica sua destinazione rimane l’ospedale psichiatrico San Giovanni. Persa in un mondo confuso, Alina è uscita per sbaglio dall’istituto e quella mattina finisce in piazza insieme a migliaia di persone senza sapere esattamente dove si trovi e perché ci sia tutta quella folla. D’improvviso, il suo sguardo cade su una coppia di misteriosi orecchini a trifoglio che riaccendono una luce nella sua mente…
Dura un giorno l’azione del romanzo, il 4 novembre 1954 appunto. Ma nel corso della giornata vediamo scorrere le storie di Berta e di Alina, sconosciute a se stesse prima, ma con una speranza di una nuova vita, un nuovo inizio, un nuovo riconoscimento di sé e degli altri